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PARTICOLATO

nell'aria che respiriamo

aumenta i livelli di

Il riscaldamento a biomassa contribuisce all'inquinamento atmosferico a causa delle emissioni di particolato sottile. Durante la combustione della biomassa, quali legno, pellet o altri materiali organici, vengono rilasciati nell'aria piccoli frammenti di cenere e particolato, noti come PM2,5 e PM10. 

 

Queste particelle possono penetrare profondamente nei polmoni umani, causando problemi respiratori e rappresentando una preoccupazione per la salute pubblica. L'effetto esatto dipende da vari fattori, inclusi i tipi di biomassa utilizzati, la tecnologia di combustione impiegata e le pratiche di manutenzione degli impianti. 

 

Per mitigare l'impatto dell'inquinamento da particolato, è fondamentale adottare tecnologie avanzate di combustione e filtri, nonché promuovere la gestione sostenibile delle risorse forestali per garantire che la biomassa provenga da fonti rinnovabili e sostenibili. 

 

L'implementazione di normative più rigorose e incentivi per l'uso di tecnologie pulite può contribuire a ridurre l'impatto ambientale del riscaldamento a biomassa, garantendo al contempo una transizione verso un'energia più sostenibile.

 

Il progetto LIFE PREPAIR co-finanziato dall’Unione europea nell’ambito del Programma Life, ha l’obiettivo di migliorare la qualità dell’aria nella pianura Padana e in Slovenia, in accordo con la strategia “Aria pulita per l’Europa” e la Direttiva 2008/50/CE.

 

Il progetto contribuirà a garantite la conformità agli impegni per la riduzione delle soglie di emissione nazionale. In linea con i temi affrontati dall’accordo del bacino del Po, il progetto prevede azioni specifiche su quattro settori principali: la combustione della biomassa, l’efficienza energetica, i trasporti, l’agricoltura.

Tra gli obiettivi del progetto e’  importante citare:

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  • Attuare le misure incluse nei piani sulla qualità dell’aria (Aqp) e nell'accordo padano. 

  • Rafforzare il coordinamento tra le autorità del bacino del Po nell’ambito della qualità dell'aria. 

  • Sensibilizzare i cittadini e gli attori socio-economici, per creare una comunità consapevole delle criticità legate all'inquinamento atmosferico, dei rischi per la salute umana e per l'ambiente. 

 

Il progetto ha una durata di 7 anni, dal 1 febbraio 2017 al 31 gennaio 2024 (prorogato fino al 31 dicembre 2024).

Tra I campi di studio e’ di particolare interesse l’analisi della qualita dell’aria in relazione all’utilizzo di biomassa, vedi:

Secondo tale studio il riscaldamento domestico è responsabile del 56% delle emissioni di particolato primario sull’intero bacino padano (LIFE Prepair – Dataset delle emissioni). Cio non significa che sia la principale fonte di polveri sottili in assoluto, ma ne produce comunque una quota significativa. 

Entrando nel dettaglio dei dati, si scopre che il 90% di queste emissioni è dovuta all’uso di biomassa, principalmente legno e pellet. 

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Inoltre e’ importante citare le funzioni di monitoraggio e sorveglianza forniti da ARPA nelle regioni del Bacino del Po, una delle zone a piu alta concentrazione di particolato in Europa.

 

Ad esempio ARPA Lombardia fornisce un servizio di mappatura annuale delle emissioni PM10 (ma anche NH3 e NOX) mediante una mappa interattiva disponibile all’indirizzo web:

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